Quando sono nato … non penso interessi a qualcuno. Quando ho iniziato a fotografare… al liceo eravamo un gruppo di tre amici che giravamo con la macchina fotografica e avevamo imparato, dopo molti errori e frequenti discussioni, a sviluppare ed a stampare le nostre fotografie.
La mia precaria camera oscura era in un bagno di casa dove chiudevo l’unica finestra con un foglio di plastica nera. Foto mediocri ma grandi soddisfazioni e grande passione.
Con l’università e poi con il lavoro di medico c’è stato poco tempo, anche se durante le vacanze portavo con me tutta l’attrezzatura fotografica. Avevo cominciato ad usare la pellicola per diapositive perché il cibachrome era un metodo per me poco pratico.
E… alla fine mia figlia per i suoi diciotto anni mi chiese in regalo una macchina fotografica. E così di macchine ne acquistai due: una anche per me ed entrai nell’era digitale. Riprendere a fotografare con i programmi informatici è stato un grande passo, ma i risultati subito incoraggianti mi hanno spinto a continuare, ad approfondire le nuove tecniche.
Ma, in realtà, quello che mi ha molto aiutato è stato soprattutto studiare i grandi fotografi.
C’era una libreria a Venezia, ora purtroppo chiusa, che vendeva libri normalmente introvabili. Il primo acquisto fu un grande volume (per me costosissimo ma stampato in maniera incredibile) di foto scattate da Ansel Adams che guardai e studiai infinite volte. E poi Edward Weston e i suoi nudi. Poi la riscoperta di Gianni Berengo Gardin,che avevo ammirato nelle monografie che il Touring Club Italiano pubblicava sull’Italia e sui Paesi Europei. E poi … mi innamorai perdutamente di Marpessa nelle foto di Ferdinando Scianna. Alla fine la mia passione per i libri non si è mai fermata e la parte dedicata alla fotografia è diventata sempre più corposa.
Ora acquistare libri, anche se pubblicati all’estero o fuori commercio, non è più difficile: basta entrare in qualche sito specializzato e si riescono a trovare i libri più incredibili.
E così il mio hobby è diventato sempre più coinvolgente, costringendomi a camminate e ad aggiornamenti. Fotografo paesaggi, con grande attenzione per gli alberi ed il mutare della natura con le stagioni. Ritratti di persone e di amici che riescono a trasmettermi un sentimento e in cui cogliere un lato nascosto. Ricordi di viaggio e di vita. Ritratti di ragazze che riescano a trasmettere la loro femminilità.
Mi piace sia la fotografia a colori che quella in bianco e nero, anche se, come dice Scianna, il bianco e nero riesce ad essere maggiormente interpretativo sia del momento dello scatto, sia dei sentimenti del fotografo mentre compone l’immagine.
La mia famiglia mi ha sempre supportato. Mia moglie accompagnandomi ed aiutandomi anche fisicamente alla ricerca di angoli particolari e rimanendo in paziente attesa, mio figlio diventando il mio critico con la sua arguzia ed ironia (iso, iso… una specie di mantra mormorato nelle occasioni più disparate) e mia figlia, fotografa anch’essa, con grande senso del colore e aiutata dalla sua passione per la montagna e per i viaggi.
E concludendo sono entrato nel Circolo Fotografico Vicenza dove ho trovato altri appassionati: nel tempo alcuni sono diventati amici con cui condividere ricerche e immagini.